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martedì, 7. gennaio 2025
Edizione: Consulente Elas gennaio 2025

Residenza fiscale in Italia: cosa è importante sapere

Residenza fiscale in Italia: cosa è importante sapere

Ci capita spesso che i nostri clienti non abbiano le idee chiare sulla residenza fiscale dei loro dipendenti in Italia. Questo vale soprattutto per il telelavoro e lo smart working o, ancora, in caso di trasferimento in Italia dei dipendenti.

Poiché alcuni aspetti nell'ultimo anno sono stati aggiornati, l'Agenzia delle Entrate ha pubblicato una circolare sulla questione, di seguito un breve riassunto. 

 

Requisiti per la residenza fiscale in Italia

Le persone che hanno la residenza fiscale in Italia sono soggette alla tassazione sull'intero reddito prodotto. Si ha residenza fiscale in Italia qualora si sia verificata una delle seguenti condizioni per la maggior parte dell'anno, ossia per almeno 183 giorni all'anno - 184 giorni all'anno in caso di anno bisestile:

  1. Residenza: il luogo in cui la persona ha la sua dimora abituale.
  2. Domicilio: il luogo in cui la persona ha il proprio centro d'interessi.
  3. Dimora: la presenza fisica sul territorio nazionale, anche in assenza di una residenza fissa.
  4. Registrazione: L'iscrizione nel registro delle persone residenti.

Le 183 giornate non devono necessariamente essere consecutive, é sufficiente che vengano trascorsi 183 giorni complessivi, contano anche le frazioni di giornata, pertanto, anche qualora si tratti di una sola ora.

N.B.: uno dei piú rilevanti cambiamenti riguarda l'iscrizione nel registro della popolazione che da ora vale solo come presunzione. Il requisito più importante è l'effettiva presenza sul territoro nazionale e i legami personali e/o familiari intrattenuti nel o con il Paese in questione. La presenza effettiva prevale rispetto alle mere iscrizioni o ai certificati puramente formali.

Anche l'iscrizione all'anagrafe degli italiani all'estero (AIRE) ha perso di rilevanza. La mera iscrizione nel registro non prova il trasferimento della residenza fiscale all'estero, se si trascorre la maggior parte dell'anno nel territorio dello Stato Italiano o si mantengono stabili i rapporti personali e/o familiari.

In caso di dubbio, si guarda sempre alla situazione effettiva, alla durata del soggiorno e ai rapporti personali con il rispettivo Paese che devono essere provati da documentazione inoppugnabile. Ciò vale in particolare per i casi in cui le persone non sono registrate in Italia pur avendo nello Stato italiano il centro dei loro interessi personali e/o familiari.


Conseguenze della residenza fiscale in Italia

La residenza fiscale in Italia comporta che tutti i redditi prodotti nel corso dell'anno in qualsivoglia altro Stato, devono essere tassati in Italia. Esistono Convenzioni con vari Paesi, conosciute come Convenzioni contro la doppia imposizione, che stabiliscono casi e modalitá di applicazione della tassazione qualora si tratti di soggetti che percepiscono un reddito in entrambi i Paesi. Queste Convenzioni consentono di compensare le imposte estere con le imposte italiane.

Esempio: Se una persona é soggetta alla tassazione italiana e percepisce un reddito in Austria, deve pagare le imposte su quest'ultimo reddito in Italia. Qualora abbia sia giá stato tassato in Austria, queste imposte possono essere detratte dalle imposte dovute in Italia.


Telelavoro e smart working

Chi svolge la propria prestazione lavorativa in modalitá agile, tramite telelavoro o smart working e trascorre più di 183 giorni all'anno sul suolo italiano è considerato soggetto a tassazione italiana. In questi casi va sempre verificata l'effettiva permanenza nel territorio italiano.


Se i vostri dipendenti hanno dei dubbi sulla loro residenza fiscale, vi consigliamo di far esaminare caso per caso e dettagliatamente la specifica situazione da un consulente esperto.

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