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martedì, 7. gennaio 2025
Edizione: Consulente Elas gennaio 2025

Legge di Bilancio 2025 – Novità in materia di lavoro

 Legge di Bilancio 2025 – Novità in materia di lavoro

Con la pubblicazione del 31 dicembre 2024 la Legge di Bilancio 2025 è divenuta definitiva ed è entrata in vigore con il 1° gennaio 2025.

Di seguito le principali novità per i datori di lavoro.

Aliquote IRPEF

Gli scaglioni scaglioni di reddito con le relative aliquote sono rimaste invariate: 

  • fino a € 28.000: 23%
  • oltre € 28.000 e fino a €50.000: 35%
  • oltre € 50.000: 43%

 Trattamento integrativo e ulteriore bonus

La riduzione dei contributi INPS a carico dei lavoratori del 6% e del 7%, valida per l'anno 2024, non è stata prorogata e quindi è decaduta il 31 dicembre 2024. Invece dell'agevolazione contributiva, i lavoratori riceveranno a partire dal 2025 un bonus fiscale aggiuntivo, il cui importo dipenderà dal reddito dei lavoratori. Maggiori dettagli di seguito.

Resta confermato il bonus fiscale  (trattamento integrativo) di  1.200 euro per i redditi fino a 15.000 euro, a condizione che l'imposta lorda sia superiore alla somma delle detrazioni fiscali. La novità è che una somma forfettaria di 75 euro sarà detratta dalla somma delle franchigie esentasse.

 È stato inoltre introdotto un bonus fiscale aggiuntivo  per i redditi da lavoro dipendente fino a 20.000 euro all'anno, che sarà calcolato in percentuale e in base all'importo del reddito. L'importo del bonus viene calcolato in base al rapporto tra il suo reddito e la rispettiva percentuale.

Ad esempio, se ha un reddito di 8.500 euro, il bonus è di 603,5 euro all'anno, ovvero il 7,1% di 8.500 euro.

Le percentuali sono ripartite tra le diverse classi di reddito come segue:

- 7,1% fino a 8.500 euro;

- 5,3% oltre gli 8.500 euro e fino a 15.000 euro;

- 4,8% oltre i 15.000 euro e fino a 20.000 euro.

Per i redditi compresi tra 20.000 e 40.000 euro annui è stata  introdotta una nuova detrazione fiscale, che è così composta:

- 1.000 euro per redditi superiori a 20.000 euro e fino a 32.000 euro

- per redditi superiori a 32.000 euro e fino a 40.000 euro, la franchigia è ridotta proporzionalmente.

Il passaggio dall'agevolazione contributiva a un bonus fiscale aggiuntivo può avere effetti sulla retribuzione effettiva dei dipendenti.


Detrazioni fiscali per lavoro dipendente

Per il 2025 è stata confermata anche la detrazione per il lavoro dipendente, che già era stata aumentata da 1.880 a 1.955 euro lo scorso anno. Ciò significa che la cosiddetta No Tax Area a 8.500 euro e allineata alle detrazioni per i redditi da pensione.

Un'altra novità riguarda le detrazioni fiscali per i redditi superiori a 75.000 euro, la cui entità dipende dalla situazione familiare:

- Detrazione fiscale di 14.000 euro oltre i redditi di 75.000 euro e fino a 100.000 euro;

- Detrazione fiscale di 8.000 euro per redditi superiori a 100.000 euro.

La franchigia viene quindi moltiplicata per il coefficiente corrispondente:

- 0,5 se nessun figlio è a carico;

- 0,7 per 1 figlio a carico;

- 0,85 per 2 figli a carico;

- 1 se più di 2 figli a carico o almeno 1 figlio a carico con disabilitá;


Detrazioni per figli

Le detrazioni fiscali per i figli sono disponibili solo a partire dal 21° al 30° anno di età del figlio. C'è un'eccezione per i figli con disabilità, nel qual caso il limite di età non si applica. Inoltre, non hanno diritto a tali detrazioni fiscali i contribuenti che non siano cittadini italiani o cittadini dell'Unione Europea e i cui figli risiedano all'estero.


Il limite di esenzione dei Fringe Benefit

Limitatamente ai periodi d’imposta 2025, 2026 e 2027 il limite di esenzione per i Fringe Benefit viene innalzato da € 258,23 a € 2.000,00 per i lavoratori dipendenti con figli e a € 1.000,00 per gli altri lavoratori dipendenti.

In caso di lavoratori con figli, il limite di esenzione di € 2.000,00 è da applicarsi in misura intera a ciascun genitore, purché il figlio sia fiscalmente a carico. Sono a carico i figli con reddito non superiore a € 4.000,00 fino a 24 anni di età e a € 2.840,51 superati i 24 anni di età.

Rimane fermo che, superato il limite di esenzione, l’intero importo corrisposto viene assoggettato a contribuzione fiscale e previdenziale.

Nel regime di esenzione vengono incluse anche le somme erogate o rimborsate dal datore di lavoro per il pagamento delle utenze domestiche quali il servizio idrico integrato, l’energia elettrica e il gas naturale, oltre alle spese per il contratto di locazione ovvero gli interessi sul mutuo per la prima casa.


Rimborso spese di affitto per i nuovi assunti nel 2025

Per i dipendenti assunti nel  2025 con un contratto di lavoro a tempo indeterminato,  si applicherà  un'esenzione fiscale speciale per un periodo transitorio di 2 anni dalla data di assunzione  in relazione al rimborso delle spese di locazione da parte del datore di lavoro. Se quest'ultimo paga le spese di locazione, anche direttamente o a titolo di rimborso, queste sono esentasse per il dipendente, a condizione che:

- venga rimborsato un massimo di 5.000 euro;

- il reddito del dipendente non superi i 35.000 euro;

- la distanza tra il precedente comune di residenza e quello nuovo è di almeno 100 chilometri (cambio di residenza)


Fringe Benefit Auto

Un'altra importante novità riguarda la tassazione delle auto aziendali. Per i dipendenti ai quali a partire  dall'anno fiscale 2025 viene assegnata  un'auto ad uso promiscuo (lavoro e privato) si applicheranno ora regole fiscali diverse. Il legislatore promuove principalmente le auto elettriche e le auto ibride, la cui tassazione è inferiore a quella delle  auto a benzina o diesel.

A partire dal 2025, quindi, a un valore di KM convenzionale di 15.000 secondo l'importo ACI, si applicheranno quindi le seguenti percentuali:

- 10% per le auto elettriche;

- 20% per le auto ibride plug-in;

- 50% per auto alimentate a benzina o diesel.

Il nuovo regolamento si applica alle auto di  nuova immatricolazione che saranno messo a disposizione dei dipendenti a partire dal 1° gennaio 2025.


La decontribuzione per le lavoratrici madri

Anche l'esenzione dai contributi per le madri lavoratrici, introdotta con la legge di bilancio 2024, è stata confermata con alcune modifiche. Hanno diritto alla contribuzione agevolata le lavoratrici madri di due o più figli e il cui reddito non superi i 40.000 euro. La riduzione si applica ora solo fino all'età di 10 anni del bambino più piccolo.

Dal 2027 si applicherà fino a quando  il figlio più piccolo non raggiungerà l'età di 18 anni ma solamente per le lavoratrici madri di tre o piú figli.

Da quest'anno la riduzione dei contributi non inciderà più sull'intera contribuzione INPS a carico del dipendente, ma solo su una parte di essa. Non sono ancora disponibili informazioni esatte sull'importo della riduzione.

Un'altra novità è che la riduzione contributiva si applica ora anche ai contratti di lavoro a tempo determinato.

I lavoratori domestici sono esclusi da questa regolamentazione.

Entro 30 giorni dall'entrata in vigore della legge di bilancio, il Ministero del Lavoro comunicherà le istruzioni operative per un'efficace applicazione.


La detassazione dei premi di risultato

Viene confermata anche per il 2025, 2026 e 2027 l’aliquota inferiore dell’imposta sostitutiva al 5% per i premi di risultato e per le somme erogate sotto forma di partecipazione agli utili rimane ferma anche per il 2024. Il limite complessivo dell’importo massimo erogabile soggetto ad agevolazione ammonta ad € 3.000 (€ 4.000 nel solo caso in cui l’azienda coinvolge i lavoratori nell’organizzazione del lavoro).

Questa misura si applica nel solo settore privato e solo a coloro che l’anno precedente abbiano percepito un reddito non superiore a € 80.000.

L'applicazione di questa disposizione è inoltre subordinata alla previa conclusione di un accordo sindacale che stabilisca obiettivi oggettivi. Il bonus verrà erogato non appena questi obiettivi saranno raggiunti.


Congedo parentale

Con la Legge di Bilancio 2025 l'indennità  durante il congedo parentale  sarà nuovamente incrementata. L'indennizzo sarà aumentato in modo permanente all'80% per tre mesi.

In base a questa nuova disposizione, tre dei nove mesi possibili di congedo parentale retribuito saranno quindi  retribuiti dall'INPS all'80% anziché al 30% della retribuzione.

L'aumento è attribuito come segue:

  1. solo per uno dei genitori;
  2. per un periodo non superiore a tre mesi (o una combinazione di periodi a tempo parziale non superiore a tre mesi in totale);
  3. fino a quando il bambino non ha sei anni.

Attenzione: per poter beneficiare dei tre mesi retribuiti all'80%, la maternità o la paternità obbligatoria devono essere terminate dopo il 31/12/2024.

Se, invece, la maternità o la paternità obbligatoria sono terminate nel 2024, l'80% del congedo parentale retribuito è dovuto a 2 e non a 3 mesi.

In sintesi, i genitori che lavorano hanno ancora diritto a un totale di 9 mesi di congedo parentale retribuito. Di questi, ogni genitore ha 3 mesi di congedo parentale non cedibile. Tre di questi mesi non sono remunerati al 30%, ma all'80%. Gli stessi genitori hanno comunque diritto ad un ulteriore periodo di 3 mesi, che possono dividere tra loro e che viene retribuito  al 30% e può essere preso fino al compimento dei 12 anni da parte del figlio.

Se, invece, nel 2024 è stata cessata la maternità o la paternità obbligatoria, si ha diritto a 2 e non 3 mesi di congedo parentale retribuito nella misura dell'80%.


Il trattamento integrativo speciale per i dipendenti del settore alberghiero

Ai dipendenti degli esercizi di somministrazione di alimenti e bevande del comparto turismo, aventi un reddito fino a € 40.000, per il periodo che va dal 1° gennaio al 30 settembre 2025, viene riconosciuto un trattamento integrativo speciale che ammonta al 15% delle retribuzioni lorde corrisposte in relazione al lavoro notturno e al lavoro straordinario prestato nei giorni festivi.

Spetta al lavoratore presentare richiesta scritta, attestante il reddito complessivo percepito nel corso del 2024, al datore di lavoro.


Trattamento fiscale per le mance 

Alcune novità riguardano anche la tassazione delle mance per i dipendenti del settore alberghiero. Il limite per la tassazione preferenziale delle mance sarà aumentato dal 25% al 30% del reddito. Anche il limite di reddito dei dipendenti idonei  è stato aumentato, da 50.000 euro a 75.000 euro. Resta confermata la percentuale applicata di imposizione sostitutiva del 5%.


La nuova disciplina delle pensioni

La Legge di Bilancio 2025 apporta alcune modifiche in materia di pensioni. Di seguito le modifiche più rilevanti.

APE Sociale
Anche la pensione sociale è stata prorogata per l'anno 2025. L'età minima rimane  elevata a 63 anni e 5 mesi. Quindi, nel 2025, potranno accedere alla pensione sociale le persone di almeno 63 anni e 5 mesi che non percepiscono una pensione diretta e che in alternativa soddisfano uno dei seguenti requisiti:

  1. Disoccupato
  2. Caregiver di familiari disabili
  3. Disabile
  4. Addetto Lavoro Usurante

Opzione donna
L'opzione donna è stata prorogata per tutto l'anno 2025, il limite di età rimane a 61 anni.

Quota 103
La Legge di Bilancio proroga la possibilità del pensionamento anticipato "Quota 103" anche per l'anno 2025.


Rimborsi spese: mezzi di pagamento elettronici obbligatori dal 2025

Dal 1° gennaio 2025 entreranno in vigore  le nuove norme in materia di rimborso spese, che  hanno lo scopo di garantire la tracciabilità dei pagamenti e ridurre al minimo l'uso del contante. Affinché le spese dei dipendenti continuino a essere rimborsate dall'azienda senza incorrere in tasse, i pagamenti anticipati dal dipendente devono essere effettuati con mezzi elettronici come carte di debito o di credito. I pagamenti in contanti non sono rimborsabili e non possono essere detratti dalla società.

Puoi trovare maggiori dettagli su questo argomento nel nostro articolo di notizie.


Norme più severe per il diritto all'indennità di disoccupazione a partire dal 2025

Al fine di prevenire abusi nella richiesta dell'indennità di disoccupazione (NASpI), la legge di bilancio 2025 prevede quanto segue per i casi di disoccupazione a partire dal 1° gennaio 2025:

Se un dipendente si dimette, viene assunto da un altro datore di lavoro entro 12 mesi e poi diventa nuovamente disoccupato (ad esempio alla fine del contratto a tempo determinato o in caso di licenziamento), non ha diritto alla NASpI a meno che il nuovo rapporto di lavoro non sia durato almeno 13 settimane.
Il regolamento prevede eccezioni per i casi in cui il rapporto di lavoro sia stato risolto per motivi obiettivamente giustificati a causa di un licenziamento durante la maternità/paternità, per giusta causa, ecc.

Inoltre, né i rimpatriati dall'estero né i frontalieri riceveranno  l'indennità di disoccupazione a partire dal 2025, a condizione che la disoccupazione avvenga a partire dal 1° gennaio 2025.


Posta Elettronica Certificata (PEC) obbligatoria per gli amministratori di societá

Il D.Lgs. n. 179/2012 è stato modificato dalla Legge di Bilancio 2025 nel senso che  gli  amministratori di società sono ora tenuti  per legge ad avere un  proprio indirizzo PEC.


Promozione nascite 2025: pagamento una tantum di 1.000 euro a bambino

La legge di bilancio 2025 prevede  un importo una tantum di 1.000 euro da erogare  per ogni  figlio nato o adottato a partire dal gennaio 2025 come  incentivo alla promozione delle nascite. Questo importo viene versato nel mese successivo alla nascita o  all'adozione.

L'importo è erogato dall'INPS su richiesta dell'interessato alle seguenti condizioni:

  1. Il reddito del nucleo familiare del richiedente  non deve superare il valore ISEE di 40.000 euro.
  2. Il richiedente deve essere residente in Italia e possedere i requisiti previsti dalla legge in termini di cittadinanza, permesso di soggiorno o legami familiari.

L'importo è esente da imposte e contributi e non viene  preso in considerazione nella determinazione del reddito complessivo.


Modifiche alle sovvenzioni per le rette degli asili nido

La Legge di Bilancio 2025 ha apportato alcune modifiche al sussidio per le rette degli asili nido. Il valore ISEE è ora calcolato senza considerare gli importi erogati a titolo di assegno unico e universale. L'importo massimo di 3.600 euro è riconosciuto anche nel caso in cui nessun bambino di età inferiore ai 10 anni viva nel nucleo familiare.


"Maxi deduzione" per i costi salariali anche nel 2025

L'aumento della deduzione per alcuni costi salariali si applica anche al 2025. Anche le aziende e i liberi professionisti che aumenteranno il numero dei dipendenti rispetto all'anno d'imposta precedente potranno  beneficiare della deduzione fiscale del 120% nel 2025  . L'aumento del tasso di riduzione si applica solo ai costi salariali dei nuovi assunti a tempo indeterminato. Se l'assunzione comprende lavoratori provenienti da gruppi particolarmente vulnerabili, come disabili, la deducibilità sale al 130%.

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