L’obiettivo della misura è di attuare le disposizioni previste dalla direttiva UE volta a migliorare la conciliazione tra vita professionale e familiare per i genitori e/o i "caregiver" e a promuovere una più equa ripartizione delle responsabilità tra uomini e donne.
Congedo di paternità obbligatorio
Il congedo di paternità viene stabilizzato. Il padre può fruire di 10 giorni lavorativi di congedo di paternità entro i primi 5 mesi dalla nascita del figlio. In caso di parto gemellare i giorni sono 20. Queste giornate possono essere godute anche a giorni discontinui, ma non è ammessa la possibilità di fruirli su base oraria. Inoltre, il decreto consente di fruire il congedo di paternità già due mesi prima del parto. La richiesta del congedo deve essere presentata al datore di lavoro almeno cinque giorni prima. La possibilità di fruire del congedo da ora è estesa anche ai dipendenti delle pubbliche amministrazioni.
Congedo parentale
Il decreto prevede anche alcune novità per il congedo parentale (facoltativo):
- da dici a undici mesi la durata complessiva del congedo parentale per il genitore solo o con affidamento esclusivo del figlio;
- il congedo parentale retribuito può ora essere fruito fino all’età di dodici anni del figlio;
- la retribuzione per il congedo parentale sarà calcolata in base al rateo medio giornaliero, tenendo conto delle mensilità aggiuntive (tredicesima ecc.), dei premi annuali o di altre retribuzioni aggiuntive.
- durante il congedo parentale maturano le ferie, i permessi retribuiti, gli scatti di anzianità e le mensilità aggiuntive.
- il periodo del congedo parentale indennizzato è aumentato a nove mesi. Un genitore può usufruire di un massimo di sei mesi di congedo parentale indennizzato. Gli altri tre mesi indennizzati spettano all’altro genitore. Il pagamento dell’INPS rimane fermo al 30% della retribuzione.
Attualmente si devono ancora aspettare gli aggiornamenti informatici da parte dell’INPS per poter presentare le domande all’INPS ed anche eventuali integrazioni sulle indennità pagate verranno conguagliato dopo che l’INPS comunicherà tutte le informazioni necessarie.
Anche per i lavoratori autonomi che versano i contributi alla "gestione separata", il congedo parentale compensato è aumentato a nove mesi:
- tre mesi per entrambi i genitori (quindi sei in totale)
- Altri tre mesi che possono essere trasferiti tra i due genitori.
La novità per i lavoratori autonomi è che da ora possono fruire del congedo di tre mesi anche i padri, entro il primo anno di vita del bambino (o dall’ingresso in famiglia in caso di adozione o affidamento), non più solo la madre.
Maternità anticipata per le lavoratrici autonome
Ora viene riconosciuta anche in capo alle lavoratrici l'indennità in caso di maternità anticipata, dovuta a gravi complicazioni in gravidanza.
Congedo straordinario per prestatori di assistenza ex L. 151/2015
I dipendenti pubblici e privati possono richiedere all’INPS un congedo straordinario per un periodo di due anni nell’arco dell’intera vita lavorativa per assistere i familiari conviventi con disabilità in situazione di gravità accertata.
A questo proposito, sono state introdotte le seguenti novità:
- Il partner di un’unione civile e il convivente di fatto sono equiparati al coniuge e al partner civile per la presentazione della domanda;
- è previsto che il congedo straordinario venga concesso anche quando la convivenza inizi a seguito della presentazione della domanda.
Permessi retribuiti per assistenza ex L. 104/1992
Il Legislatore ha introdotto delle novità in materia di permessi retribuiti per l’assistenza di persone con gravi disabilità. I lavoratori hanno diritto a tre giorni retribuiti al mese per l’assistenza. Una novità importante è che questo congedo può essere suddiviso tra più persone (per la cura di una stessa persona). Tuttavia, non può essere superato il limite di tre giorni al mese.
Modalità di lavoro flessibile
Ora anche ai partner di un’unione civile e ai conviventi di fatto viene riconosciuta priorità per la domanda di conversione del rapporto di lavoro da tempo pieno a tempo parziale per assistere un familiare.
I datori di lavoro pubblici e privati sono obbligati a dare preferenza alle domande di Smart working di determinate lavoratori:
- Lavoratori con figli fino a 12 anni o, senza limiti di età in caso di figli disabili;
- Lavoratori con grave disabilità accertata
- Lavoratori che fruiscono di permessi fino al terzo anno di vita del figlio disabile in situazione di gravità accertata o per l’assistenza ad una persona con disabilità in situazione di gravità accertata;
- Laoratori “caregiver” che si prendono cura di parenti a casa