Finanziamento e pignoramento sono due concetti distinti. In entrambi i casi, il datore di lavoro è obbligato a versare correttamente gli importi dovuti dai lavoratori e a trasferirli ai creditori. Altrimenti, potrebbero verificarsi situazioni in cui il datore di lavoro è responsabile come terzo per omissione.
Finanziamento: È un prestito che un lavoratore dipendente richiede all'istituto finaziario. Il rimborso avviene tramite rate mensili trattenute direttamente dallo stipendio. Spesso il trattamento di fine rapporto del lavoratore è vincolato come garanzia al finanziamento. Pertanto, è necessario prestare particolare attenzione ai pagamenti anticipati del trattamento di fine rapporto.
Pignoramento: È una procedura esecutiva che avviene quando un lavoratore non riesce a pagare i debiti. Un creditore, tramite un titolo esecutivo (es. sentenza), può richiedere al datore di lavoro di trattenere una parte dello stipendio del dipendente per soddisfare il debito. I limiti di pignoramento variano in base al tipo di debito.
Obblighi del datore di lavoro
Quando un datore di lavoro deve gestire un finanziamento o un pignoramento per un lavoratore dipendente, deve seguire alcune procedure specifiche:
Finanziamento:
- Trattenere la rata mensile dallo stipendio del dipendente.
- Versare l'importo trattenuto alla società finanziaria.
Pignoramento:
- Secondo il tipo di pignoramento e il tipo di creditore è da rispondere immediatamante alla notifica di pignoramento, comunicando al giudice esecutivo e al creditore l'ammontare dello stipendio netto del dipendente entro 10 giorni.
- Trattenere la somma pignorata dallo stipendio del dipendente, rispettando i limiti legali. Questo deve avvenire immediatamente dopo la notifica dell’atto.
- Versare le somme pignorate al creditore o sul conto corrente indicato dal giudice.
Se ricevete atti di pignoramento o finanziamento relativi ai vostri dipendenti, vi preghiamo di inoltrarli a noi. Vi forniremo il nostro supporto.