In caso di risoluzione di un contratto di lavoro subordinato, il datore di lavoro è tenuto al pagamento di un contributo di licenziamento all’INPS (il cd. Ticket Naspi). Questo contributo è dovuto nei casi in cui il licenziamento comporti in capo al lavoratore il diritto all’indennità di disoccupazione Naspi.
Per l’anno 2024 l’INPS ha determinato il contributo in misura pari a € 52,97 per ogni mese di anzianità di servizio e per un massimo di 36 mesi, corrispondenti a € 1.907,01.
In caso di lavoratori assunti con contratto di lavoro intermittente, senza alcuna indennità per il periodo non lavorato, si contano solamente i mesi in cui il lavoratore ha effettivamente prestato servizio.
Alcuni casi in cui il ticket di licenziamento è dovuto, sono ad esempio: il licenziamento per giustificato motivo oggettivo, il licenziamento disciplinare, il recesso del datore durante o al termine del periodo di prova, le dimissioni per giusta causa da parte del lavoratore, le dimissioni rassegnate nel periodo di maternità e paternità tutelato .
Il contributo per il licenziamento viene versato all'INPS insieme agli ordinari contributi previdenziali dovuti.